Il pungere o massaggiare l’orecchio per trattare squilibri e malattie organiche dell’uomo è una pratica antichissima, la cui origine si perde nella preistoria della medicina.
Solo nel 1951, grazie alle osservazioni del medico francese Paul Nogier, l’auricoloterapia diventa una vera e propria scienza medica e si diffonde velocemente. Contemporaneamente anche in Cina cominciano a sperimentare la somatotopia dell’orecchio.
L’orecchio umano è stato definito un piccolo cervello vicino al cervello principale. Sulla sua superficie è infatti rappresentata l’innervazione di ogni struttura corporea.
I primi punti riflessi auricolari furono studiati in Cina circa 50 secoli fa. Contemporaneamente anche nella letteratura medica Persiana, Giapponese ed Egiziana si rinviene l’uso di pungere l’orecchio per curare i diversi disturbi.
Nella civiltà occidentale, Ipocrite è il primo a riferire l’uso dell’auricoloterapia. Il Dr Nogier riferiva che le donne Egizie praticavano la puntura dell’orecchio per diventare sterili. In Oriente durante la dinastia dei Ming fu messa a punto una tecnica per curare le convulsioni e le cataratte. Più tardi in occidente si indicava una tecnica di cauterizzazione dell’orecchio per calmare le odontalgie. Anche il medico di lingua araba Avicenna e il portoghese Zacutus Lusinanus avevano usato la cauterizzazione dell’orecchio per curare la sciatica e la cefalea. Questo metodo nel secolo scorso fu ripreso dal chirurgo di Parma Cecconi, da Rulker di Cincinnati e da Luciani di Bastia (Corsica) sopratutto per la cura della nevralgia sciatica.
È stato un metodo ampiamente praticato dalla medicina popolare fin dal medioevo quando frati e barbieri curavano la sciatica incidendo e facendo sanguinare l’orecchio a livello della radice dell’elice.
La maggior parte delle applicazioni di cui abbiamo parlato riguarda la cura della sciatica e possiamo affermare la nascita dell’auricoloterapia moderna è avvenuta con la cauterizzazione dell’elica sempre per curare la nevralgia dello sciatico.
Nell’auricoloterapia moderna il dottor Nogier cominciò a notare come i suoi pazienti provenienti dalla Corsica avevano una cicatrice a livello dell’elice e cominciò col chiedere il perché della cicatrice. Venne a conoscenza che in Corsica questa pratica era molto diffusa e che la guarigione avveniva raramente in maniera quasi istantanea, mentre il più delle volte occorrevano 8 giorni.
A questo punto ebbe un’idea geniale e cominciò a mappare l’orecchio: dopo aver visitato i suoi pazienti in maniera tradizionale, procedeva ad un’attenta osservazione e palpazione poi, dei punti per vedere se vi fosse qualche punto con sensibilità tattile o dolorifica alterata. Così cominciò a notare come pazienti diversi presentavano, patologie riguardanti lo stesso organo, avevano un’alterazione della sensibilità nello stesso punto dell’orecchio. Procedendo in maniera sistematica riuscì a fare una mappa completa dell’orecchio e constatò che la distribuzione dei punti sul padiglione auricolare rappresentava un feto rovesciato.
La definizione di Auricoloterapia è: la stimolazione del padiglione auricolare per ovviare a uno stato di sofferenza dell’organismo.
L’auricoloterapia viene caratterizzata per una scarsa presenza di effetti collaterali. L’efficacia del trattamento si denota sin dalla prima seduta.